mercoledì 11 aprile 2012

Censura!

Ostia! A questo proprio non ci avevo pensato: in Cina il simpatico governo capital-comunista è ormai da anni in pieno trip da censura su internet e, sebbene suppongo sia censurato pure tutto il resto (giornali, radio etc.), scusatemi, ma mi interessa solo il primo punto per il momento.
In pratica funziona così: avete presente quando siete davanti al vostro bel computerino in ufficio e cercate di accedere ai siti con le donnine nude attraverso la vostra intranet, ma i suddetti siti sono stati bloccati dall'amministratore di sistema?
Ecco, internet in Cina è come un'enorme intranet in cui Hu Jintao o chi per esso ha deciso di bloccare non solo le donnine nude, ma anche Faccialibro, Twitter, Google, Wordpress, Wikipedia e ahimè, anche Blogspot, la piattaforma di questo blog, oltre ad altri centinaia di siti potenzialmente ostili al regime.
In realtà al simpatico Jintao fotte sega di quello che facciamo, vediamo o diciamo noi occidentali nemici della rivoluzione, lui si preoccupa solo che la sua gente rimanga al lavoro per mille ore al giorno senza distrarsi con futilità internettiane varie, sia mai che poi questi si mettono in testa strane idee e producono di meno o magari poi cominciano pure a rompere i coglioni!
Il problema è che la censura è applicata a tutti, belli e brutti, bianchi e gialli, verdi e blu, comunisti e capitalisti e che quindi in linea puramente teorica - entro i confini cinesi - mi ritroverei al massimo a potermi spippettare davanti alla versione inglese del brillante sito ufficiale del Partito Comunista o a tastarmi il polso leggendo la pagina dedicata a Mao Tse Tung sul sito del Ministero degli Affari Esteri.

Ovviamente innumerevoli hacker e/o programmatori occidentali e non (avvelenati certamente da malsane idee contro-rivoluzionarie) han pensato a mille modi per aggirare il problema. Eccone qualcuno:
1) Btunnel.com: permette di accedere a siti soggetti a restrizioni tramite la sua interfaccia.
2) Ultrasurf: programmino che modifica il browser in modo tale di aggirare la censura (non chiedetemi come, non ci capisco niente di ste robe). Utile se si naviga col proprio pc.
3) Dam Burst: utility che permette di aggirare il filtro di "Green Dam Youth Escort", un software che di censura che è (era?) pre-installato su tutti i computer cinesi. Utile se di naviga da un internet cafè o comunque da un computer cinese.

Funziona? Non lo so, ma lo scoprirò presto! Se a partire dal 20 aprile non do più notizie di me sul blog o quantaltro, sapete che la risposta è no. Fortunatamente ad Hong Kong la censura non viene applicata, quindi avrò la possibilità di informarmi meglio in loco e trovare nuove eventuali soluzioni.
Comunque ora capisco molte cose, tipo perchè i cinesi quando vanno in occidente si ammazzano di internet: qua in Nuova Zelanda si può tranquillamente dire che il 100% degli internet cafè è in mano a loro e che la clientela è quasi esclusivamente a mandorla. Possiamo forse biasimarli?

2 commenti:

gb ha detto...

ti consiglio TOR. dovrebbe andare.

Daniele ha detto...

eh si è il primo programma a cui avevo pensato, ma pare che abbiano bloccato qualcosa per non farlo funzionare (non ricordo cosa)