martedì 30 settembre 2008

The long hard road out of Broome

Lunedi 22 settembre doveva essere la fatidica data della migrazione dal Darwinio, località che ormai era diventata pittosto stretta dopo 3 mesi e così effettivamente è stato. Il piano originale era quello di spostarsi di circa 300Km. in direzione sud, alla volta del ridente (?) paesello di Katherine e da li andare a recuperare il Valto che da 2 mesi lavorava al gaio Nitmiluk National Park, fare un griglino in simpatia con i giovani lavoratori del parco, eventualmente farsi un giretto in canoa nella Katherine Gorge e poi menare le tolle in direzione ovest, dove nello stato del Western Australia ci avrebbe atteso una cifra di mare, sole e fichette nella gioiosa località di Broome.
Il tutto non avrebbe dovuto prendere via più di 3 o 4 giorni.
Ecco invece come è andata:

22/9/08. Giorno 1. Levo le tende la mattina presto da Darwin: faccio la spesa, faccio il pieno, attacco su un po' di sound e si parte. Qualcosa però non torna: ad Adelaide River, a meno di 100km da Darwin, mi devo fermare a fare un rabbocco di broda. Arrivo al Nitmiluk Park (meno di 200km da Adelaide River) con 1/4 di serbatoio. Informo il Valto che Shakko ha deciso di fare i capricci e beve come un Tir targato Padova. Il Valto non la prende bene.

23/9/08. Giorno 2. Ripresici dal griglino con alcolismo annesso della sera prima, si va in direzione Katherine alla ricerca di un meccanico che faccia toc toc sul culetto di Shakko e lo faccia tornare sulla retta via. Il primo dice che è pieno di lavoro fino al 2016, il secondo non se la sente di mettere mano su una Mitsubishi L300 (troppi ricordi... non ce la fa...), il terzo, interpellato mentre legge il giornale, ha il coraggio di dirci "cazzo, non vedete quanto lavoro ho da fare?", il quarto dice che c'ha il gomito che gli fa contatto col piede e che domani deve andare a trovare un parente lontanissimo che sta in Bulgaria quindi purtroppo per noi lui non ci può fare niente.
L'ultimo meccanico (ci sono più meccanici che cristiani a Katherine), dopo averci tenuto ad aspettare 6 ore perchè era al telefono col Papa, ci da l'ok per giovedì alle 8.30. Bella.

24/9/08. Giorno 3. Abbiamo un giorno da spendere ancora nei paraggi. Decidiamo di passarlo al Nitmiluk Park dove mi sparo un giro a scrocco in canoa nella Katherine Gorge grazie agli agganci del Valto. Il giro avrebbe meritato un ampia galleria fotografica, ma purtroppo sono così un citrone che ho portato la macchina fotografica senza la batteria.

25/9/08. Giorno 4. Ci presentiamo puntualissimi dal meccanico che ci promette uno Shake n Bake tutto nuovo nel giro di 3-4 ore. Cazzate. Verso le 4 del pomeriggio, esasperati nell'attendere una chiamata dalla tizia dell'autofficina, ci ripresentiamo a vedere a che punto è il nostro mezzaccio.Nel frattempo sono riuscito anche ad ustionarmi la capoccia dato che l'officina era a 4-5Km dal paesello e che ci siamo dovuti sparare a piotte il tragitto sulla Stuart Highway, col Simpson Desert da una parte e il Tanami Desert dall'altra sotto un sole assassino.Vabbè, morale della favola il meccanico ci aveva appena messo mano, da una lustrata alle candele e ce la vende come nuova. Centotrentadue dollari, arrivederci e grazie. Fanculo. Stufi del Northern Territory, decidiamo di menare le tolle in direzione ovest, nonostante il tramonto imminente. Ci fermiamo per la nanna in una piazzola di sosta in mezzo al nulla a qualche centinaio di chilometri dal confine col Western Australia, non prima di aver rischiato di stirare qualche decina di volte degli stupidi wallabies (dei piccoli canguri) e, un paio di volte, i ben più pericolosi manzi da 6 o 7 quintali che pascolano allegramente ai bordi della Victoria Highway.

26/9/08. Giorno 5. Partiamo prima dell'alba, decisi a coprire i circa 1200 Km che ci separano da Broome, in una tirata unica. Al confine tra Northern Territory e Western Australia veniamo blindati alla frontiera, manco stessimo andando in Svizzera. Portate quello che volete in WA: cocaina, eroina, armi nucleari, organi umani, ma non vi azzardate a passare il confine con una mela o con un'arancia perchè i nonni in divisa che lavorano alla frontiera sono pronti a farvi passare un pessimo quarto d'ora. Dovete infatti sapere che in WA hanno la fobia che qualcuno introduca piante o bestie che possano in qualche modo rovinare i loro già miseri raccolti, per cui occhio...
Dopo aver superato Kunnunurra, dove Nicole Kidman sostiene che c'è la fonte della fertilità (ma sticazzi!), ci fermiamo nel posto che diverrà il nostro incubo, l'atroce villaggio di Halls Creek, ma questo noi ancora non lo sappiamo. Mangiamo e tiriamo dritti in direzione Fitzory Crossing, quando ad un certo punto, ad una 70ina di Km da Halls Creek e circa 240Km dalla nostra successiva tappa, Shakko ricomincia a fare i capricci. Bestemmie irripedibili si irradiano nell'aere, dato che siamo letteralmente in mezzo al nulla più totale, un posto in cui davvero nessuno si augurerebbe di avere cazzi con la macchina.
Decidiamo ovviamente di tornare indietro alla più vicina Halls Creek, sperando di arrivarci!
Ci arriveremo. Dato che più o meno sappiamo qual'è il problema, e dato che l'unico meccanico nel raggio di 300Km è sa-la-madonna-dove, decidiamo per le riparazioni fai-da-te. Inutile dire che ne io, ne l'illustre compare al mio fianco, abbiamo la minima idea di come mettere le mani in un motore. Al distributore della Shell becchiamo un camionista di Perth che, innanzitutto, ci illumina circa la posizione delle candele (eravamo convinti fossero da tutt'altra parte), dopodichè ci informa che nemmeno lui riesce a svitare ste cazzo di candele dal loro loco. Annamo bene. Oltretutto è venerdi sera, quando lo ribecchiamo il meccanico?

27/9/08. Giorno 6. Pernottiamo nell'unico campeggio del posto, sotto consiglio del camionista di Perth, ribattezzato Martino, che era stato preso a sassate in testa da degli aborigeni ubriachi la sera prima. Al campeggio, perlomeno, non avremmo rischiato larrissa coi tediosi autoctoni. Ci svegliamo e Martino ci porta subito buone nuove: l'amico del cugino del nonno del fratello del suo collega è amico intimo del meccanico e può mettere una buona parola anche per noi. Dai che ci si schioda dalla palle!
Invece ciccia al culo, Martino ad un certo punto sparisce e non lo vedremo più. Andiamo dal meccanico di nostra sponte dove arriviamo anche ad offrire la nostra illibatezza rettale pur di farci sistemare il mezzo alla svelta. Niente da fare: il meccanico è un bastardo che non ha voglia di fare una sega, la tizia che sembra la padrona della baracca, molto simpaticamente, ci manda praticamente a fare in culo, dicendo che oggi (sabato) il ripara-motori è presissssssimo, domani poi è domenica, lunedì è public holiday... ma public holiday de cheeeee??? Ma che c'avete da festeggià??? Beh, morale, ci si vede martedì. Dobbiamo prepararci a passare 4 giorni dritti dritti nel buco del culo del mondo.

28/9/08. Giorno 7. Fortunatamente abbiamo compagnia: due olandesi e un giapponese hanno problemi al loro mezzo decisamente più seri del nostro e sono bloccati anch'essi fino a martedì. Passiamo la giornata al cazzeggio totale alla piscinetta del campeggio.
La sera purtroppo capiamo perchè gli aborigeni, solitamente molesti e urlanti, sono tanto tranquilli oggi: niente take-away al pub/bottle-shop. Sono tutti sobri e saremo costretti ad esserlo anche noi, in compenso si riscoprono sapori che parevano persi: dopo millemila anni torno a bere una seven-up, quella che da bambini tutti noi chiamavamo "Zup". Troppi ricordi, dubito di farcela.

29/9/08. Giorno 8. E' il compleanno della regina d'Inghilterra! Ecco che cazzo di public holiday si sono inventati pur di non lavorare: il compleanno di una regina di una nazione dall'altra parte del mondo. Ieri poi c'era il derby, ma siamo così tagliati fuori dal mondo che non c'è verso di sapere il risultato. Zero telefoni, zero internet e il cellulare non funziona. A dire il vero abbiamo individuato una rete wireless col mio portatile, ma era a pagamento (salato) e i proprietari della rete, ovvero l'unico hotel del paesello, ci dicono che non-si-sa-perchè non è possibile acquistare nemmeno un minuto di internet al momento. Bah.
La padrona del campeggio ci da un ottima idea di quanto siamo in culo al mondo: dovete sapere che ad Halls Creek non esistono supermercati. Esistono un paio di negozietti che vendono l'essenziale per sopravvivere, ma per la "spesa grossa" bisogna andare a Kununurra (377 Km. a nord-est) o Derby (548 Km. a ovest). Così questa una volta al mese prende la sua bella macchinetta e si spara centinaia di chilometri di deserto solo per andare a fare la spesa. Follia.

30/9/08. Giorno 9. E' il fatidico giorno del meccanico. Sveglia all'alba, rapida sciacquata e via, verso la speranza di schiodarsi da sto posto sia da parte nostra che dei nostri compari giappo-olandesi.
A noi andra' discretamente: problema momentaneamente risolto (MOLTO momentaneamente), ben peggio andra' all'altra batteria di fortunelli la cui macchina ha deciso di morire, definitivamente, ad Halls Creek.
L'immane sfiga della compagnia giappo-olandese si rivelera' pero' la nostra fortuna. Per la serie "Mors tua, vita mea", ci impadroniamo per la modica cifra di 30 dollari di una utilissima accetta da maniaco, una pala da campeggio, un paio di chili di olio da motore e, soprattutto, di una tanica di benzina da 20 litri, ovviamente piena, il tutto proveniente dal defunto mezzo dei compari di sventura.
Focalizziamoci sulla tanica, che si rivelera' a dir poco provvidenziale quando, ad appena 300Km da Halls Creek, Shakko ricomincia a bere come una Ferrari da gara, arrivando a fare TUTTI e 80Km. con mezzo pieno. Saremmo probabilmente ancora in mezzo al deserto a dissetarci con la nostra stessa urina se non fosse stato per quella tanica.

1/10/08. Giorno 10. Dopo "appena" 10 giorni approdiamo nella calda e soleggiata Broome, ridente localita' turistica sulla costa nord del Western Australia. Mi scuso con tutti coloro che leggono queste scarne righe dai loro grigi uffici, ma ora purtroppo vi devo lasciare per andare a prendere un po' di sole sulle bianche spiagge di Cable Beach e a fare un rinfrescante bagnetto nelle calde acque dell'Oceano Indiano.
Ciao Belli!

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