Timor what?
Ci tenevo, lo devo ammettere, a diventare il primo nel mio condominio a mettere piede a Timor Est.
Lo so che voi stolti non sapete nemmeno di cosa sto parlando, urge quindi una schiarita di idee preliminare.
Timor Est, innanzitutto, è un piccolo paese dell'arcipelago indonesiano, che occupa la metà orientale dell'isola di Timor (ma dai?). Fino al 1975 era una colonia portoghese, poi a Lisbona si stufarono e ordinarono la ritirata dopo svariati secoli di dominio.
Lo so che voi stolti non sapete nemmeno di cosa sto parlando, urge quindi una schiarita di idee preliminare.
Timor Est, innanzitutto, è un piccolo paese dell'arcipelago indonesiano, che occupa la metà orientale dell'isola di Timor (ma dai?). Fino al 1975 era una colonia portoghese, poi a Lisbona si stufarono e ordinarono la ritirata dopo svariati secoli di dominio.
Gioia e gaudio per l'indipendenza del piccolo stato durarono poco: tempo una settimana e l'esercito indonesiano invase il paese, annettendolo. Battaglie più o meno cruente si susseguirono negli anni, arrivando al culmine nel 2002 quando Timor Est divenne definitivamente indipendente (al telegiornale parlarono per settimane della crisi di Timor Est, ecco dove l'avevate forse già sentita sta storia).
Beh chiusa questa doverosa parentesi parliamo di come mi è venuto in mente di arrivare qui. La spiegazione è per un certo verso semplice: un giorno ero a Darwin, in Australia, e camminavo beatamente per Cavenagh st., quando mi casca improvvisamente l'occhio su una vetrina alla mia destra, appartenente all'ufficio della linea aerea Air North, una piccola compagnia che collega Darwin con i più sperduti posti del Top End australiano e, come unica meta estera, tocca Dili, all'epoca una sconosciuta (per me) cittadina posta in una non meglio specificata isola a nord dell'Australia.
Da li mi è partito sto mega trip che io dovevo andare a Dili, che nel frattempo avevo scoperto essere la capitale di Timor Est, un posto che la mia Lonely Planet "South East Asia on a shoestring" liquida in una manciata di pagine. Essendo esattamente il tipo di posto inculato che piace a me, sapendo che difficilmente avrei avuto ancora l'occasione di andarci, ed essendo in fase di progettazione per la mia tradizionale vacanza post-Darwin, non ho avuto dubbi a prenotare il volo quanto prima.
A tutto questo aggiungiamo anche il tormentone proposto da Carlos, un mio collega - guardacaso - di Timor Est, che me l'ha menata per 4 mesi di fila su quanto fosse bello-bravo-economico il suo paese.
Beh oggi sono arrivato a Dili e devo dire che bello è bello, bravo è bravo, ma economico, cazzo, quello proprio no! Dieci minuti di corsa in taxi dall'aeroporto al centro, 10 US$ (qua si usano le banconote americane come valuta principale e le monete locali, i centavos, come frazioni di dollaro, un po' come in Cambogia), 12$ per un letto in dorm nell'unico ostello della città, 20$ per una minuscola e torrida stanza singola, 3$ per una birra... mica male per il paese più povero dell'Asia!
Beh chiusa questa doverosa parentesi parliamo di come mi è venuto in mente di arrivare qui. La spiegazione è per un certo verso semplice: un giorno ero a Darwin, in Australia, e camminavo beatamente per Cavenagh st., quando mi casca improvvisamente l'occhio su una vetrina alla mia destra, appartenente all'ufficio della linea aerea Air North, una piccola compagnia che collega Darwin con i più sperduti posti del Top End australiano e, come unica meta estera, tocca Dili, all'epoca una sconosciuta (per me) cittadina posta in una non meglio specificata isola a nord dell'Australia.
Da li mi è partito sto mega trip che io dovevo andare a Dili, che nel frattempo avevo scoperto essere la capitale di Timor Est, un posto che la mia Lonely Planet "South East Asia on a shoestring" liquida in una manciata di pagine. Essendo esattamente il tipo di posto inculato che piace a me, sapendo che difficilmente avrei avuto ancora l'occasione di andarci, ed essendo in fase di progettazione per la mia tradizionale vacanza post-Darwin, non ho avuto dubbi a prenotare il volo quanto prima.
A tutto questo aggiungiamo anche il tormentone proposto da Carlos, un mio collega - guardacaso - di Timor Est, che me l'ha menata per 4 mesi di fila su quanto fosse bello-bravo-economico il suo paese.
Beh oggi sono arrivato a Dili e devo dire che bello è bello, bravo è bravo, ma economico, cazzo, quello proprio no! Dieci minuti di corsa in taxi dall'aeroporto al centro, 10 US$ (qua si usano le banconote americane come valuta principale e le monete locali, i centavos, come frazioni di dollaro, un po' come in Cambogia), 12$ per un letto in dorm nell'unico ostello della città, 20$ per una minuscola e torrida stanza singola, 3$ per una birra... mica male per il paese più povero dell'Asia!
Album collegato: Timor Est
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