Fuga da Christchurch
Ormai già mi vedevo. Bloccato a Chiesadicristo per settimane, in attesa di una risposta da quelli della banca che a tutt'oggi mi devono sistemare la carta di credito, unico mezzo che mi avrebbe permesso di prenotare un benedetto bus per Cittadellaregina.
Eh già, perchè qua si fa presto a dire "prendo e vado a Queenstown". No! Tutti gli uffici turistici di Christchurch sono (erano) in centro, e il centro di Christchurch vi ho già detto come è conciato, quindi unica soluzione sarebbe stata la prenotazione online, ma senza le graziose 16 cifre della credit card c'è ben poco da prenotare.
Con questa premessa è facile intuire il mio umore quando, verso le 9 di mattina, me ne stavo uscendo con aria mesta dal mio ostello, pronto a farmi la solita vasca per raggiungere il supermercato di Marivale per prendere qualcosa da sbranare a pranzo e cena.
Si da il caso che proprio di fronte al mio ostello ci sia il capolinea del bus per Queenstown alchè, con aria rassegnata, mi avvicino al cocchiere - sosia di Meathook di Monkey Island (lo cito per i più nerd di voi) - e gli chiedo:
"Caro Meathook, non è che per sbaglio, nonostante sul sito ci sia scritto a chiare lettere che i cocchieri non prendono soldi, tu ti acchiappi ste due banconote plastificate della Bank of New Zealand e mi porti laddove io voglio andare?"
Meathook non se lo fa ripetere due volte e con aria molto aumm-aumm si intasca sti 30 dollari (il biglietto sul sito costava tra i 40 e i 50) e la soddisfazione è reciproca. Unico problema: si parte fra 15 minuti.
In venti secondi raccatto i miei poveri averi e in men che non si dica sono a bordo del lamierone che mi porta a destinazione in "appena" 9 ore (!!!) in cui avrò tutto il tempo di verificare la statistica secondo la quale in Nuova Zelanda ci sono 10 pecore per ogni abitante. Ajò!
Ovviamente ci sono problemi anche a Cittadellaregina, dato che tutti gli ostelli sono pieni - a sentire i receptionist vari - a causa del fatto che è il venerdì prima di Pasqua. Onestamente mi sfugge il collegamento fra le due cose: cos'è, regalano le uova di cioccolato il venerdi di pasqua a Queenstown? Perchè dovrebbero esserci più backpackers del solito? Non lo sapremo mai!
Fatto sta che è buio da un pezzo, comincia a piovere e io mi sto già preparando psicologicamente a dormire per strada quando, in extremis, trovo l'ultima branda disponibile in un ostello non segnato sulla mia mappa e che ho raggiunto vagando completamente a caso. La prova provata che sacramentare in aramaico alla fine aiuta.
E quindi ora son qui, sulle rive del lago Wakatipu, un posto obiettivamente notevole, circondato da alte montagne che fra un paio di mesi saranno verosimilmente innevate, alla ricerca di un lavoro che secondo i miei calcoli non dovrebbe mancare, dato che siamo nella fase di transizione tra la stagione estiva e quella invernale, periodo nel quale dovrebbe avvenire il cambio generazionale del backpacker lavoratore.
Eh già, perchè qua si fa presto a dire "prendo e vado a Queenstown". No! Tutti gli uffici turistici di Christchurch sono (erano) in centro, e il centro di Christchurch vi ho già detto come è conciato, quindi unica soluzione sarebbe stata la prenotazione online, ma senza le graziose 16 cifre della credit card c'è ben poco da prenotare.
Con questa premessa è facile intuire il mio umore quando, verso le 9 di mattina, me ne stavo uscendo con aria mesta dal mio ostello, pronto a farmi la solita vasca per raggiungere il supermercato di Marivale per prendere qualcosa da sbranare a pranzo e cena.
Si da il caso che proprio di fronte al mio ostello ci sia il capolinea del bus per Queenstown alchè, con aria rassegnata, mi avvicino al cocchiere - sosia di Meathook di Monkey Island (lo cito per i più nerd di voi) - e gli chiedo:
"Caro Meathook, non è che per sbaglio, nonostante sul sito ci sia scritto a chiare lettere che i cocchieri non prendono soldi, tu ti acchiappi ste due banconote plastificate della Bank of New Zealand e mi porti laddove io voglio andare?"
Meathook non se lo fa ripetere due volte e con aria molto aumm-aumm si intasca sti 30 dollari (il biglietto sul sito costava tra i 40 e i 50) e la soddisfazione è reciproca. Unico problema: si parte fra 15 minuti.
In venti secondi raccatto i miei poveri averi e in men che non si dica sono a bordo del lamierone che mi porta a destinazione in "appena" 9 ore (!!!) in cui avrò tutto il tempo di verificare la statistica secondo la quale in Nuova Zelanda ci sono 10 pecore per ogni abitante. Ajò!
Ovviamente ci sono problemi anche a Cittadellaregina, dato che tutti gli ostelli sono pieni - a sentire i receptionist vari - a causa del fatto che è il venerdì prima di Pasqua. Onestamente mi sfugge il collegamento fra le due cose: cos'è, regalano le uova di cioccolato il venerdi di pasqua a Queenstown? Perchè dovrebbero esserci più backpackers del solito? Non lo sapremo mai!
Fatto sta che è buio da un pezzo, comincia a piovere e io mi sto già preparando psicologicamente a dormire per strada quando, in extremis, trovo l'ultima branda disponibile in un ostello non segnato sulla mia mappa e che ho raggiunto vagando completamente a caso. La prova provata che sacramentare in aramaico alla fine aiuta.
E quindi ora son qui, sulle rive del lago Wakatipu, un posto obiettivamente notevole, circondato da alte montagne che fra un paio di mesi saranno verosimilmente innevate, alla ricerca di un lavoro che secondo i miei calcoli non dovrebbe mancare, dato che siamo nella fase di transizione tra la stagione estiva e quella invernale, periodo nel quale dovrebbe avvenire il cambio generazionale del backpacker lavoratore.
Queenstown e il lago Wakatipu. Meglio del binomio Segrate-Idroscalo eh? |
2 commenti:
grande la citazione con monkey island! ;-)
bella location mone! non lavorare troppo!!
Sapevo che avresti apprezzato progressive! :)
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