venerdì 20 aprile 2012

Prossima tappa: Cina

Fai poco lo sgargiante,
che sto arrivando!
Storia in breve: Si, certo, si fa presto a dire "storia in breve", questi stanno in piedi da 6 millenni, vabbè, ci provo comunque: dunque, in sintesi estrema si può dire che in origine il territorio cinese era suddiviso in decine di staterelli che furono in seguito unificati sotto varie dinastie di imperatori che si susseguirono fino all'arrivo dei mongoli, i quali, incapaci di gestire un impero immenso, persero il potere grazie ad una rivolta che portò al comando la dinastia forse più famosa, i Ming (si, quelli dei vasi).
Altre dinastie su cui si potrebbe scrivere un enciclopedia si susseguirono fino alla crisi derivata dall'espansione del colonialismo europeo nel XIX secolo ed alla caduta dell'ultima dinastia, i Qing, nel 1911. Dopo millenni di monarchia, s'installa una repubblica bagnata dalle solite guerre tra nazionalisti e comunisti, i quali vincono e fondano l'attuale Repubblica Popolare Cinese. Ecco a voi seimila anni di storia in 10 righe! Merito quasi un premio!

Aspettative: Altissime. Visto l'evolversi della situazione e grazie all'ottenimento di un visto di ben 4 mesi, avrò la possibilità di esplorare anche zone meno battute del paese come il Tibet e  la Cina Occidentale. Ah, un'ultima cosa: a costo di rimanere come clandestino, non si lascia la Cina finchè non vedo uno stracazzo di panda!
Tragitto previsto e cose da vedere: La zingarata cinese sarà divisa in due parti: nella prima risalirò da Hong Kong lungo la costa est fino a Shanghai, passando da posti impronunciabili tipo Guangzhou e Hangzhou, per poi deviare verso l'interno in direzione Xi'an, dove la cosa comincia a farsi interessante: i villaggi a sud della provincia di Anhui, il Tempio Shaolin della provincia di Henan e l'esercito di terracotta di Xi'an saranno le principali, ma non uniche, mete del tragitto fino a Pechino dove, una volta messa la spunta sulla Grande Muraglia e aver fatto un tour pieno di fotofotofoto della città, si potrà prendere un treno in direzione Ulaan-Bator, Mongolia.
Terminato il giro in Mongolia, vista la rinuncia al giro in Siberia, si rientra in Cina, puntando dritti verso sud-ovest, in direzione del tiepido e pianeggiante Tibet, per poi risalire nell'estremo occidente ad Urumqi ed attraversare il confine col Kazakistan e verificare una volta per tutte il tasso di utilizzo del mankini nella terra di Borat.
Pazzesco se ci pensi: Sembra una barzelletta, ma la scrittura che si usa nella Repubblica Popolare Cinese è il cosiddetto "Cinese semplificato", voluto negli anni '50 dal Partito Comunista Cinese per aumentare l'alfabetizzazione. Figuratevi allora la versione "complicata" (il c.d. "Cinese tradizionale")! Per info chiedere agli abitanti di Hong Kong, Macao, Taiwan ed ai cinesi residenti all'estero.
Riassunto schematico del tragitto cinese: da Hong Kong al Kazakistan passando per la Mongolia

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