martedì 21 gennaio 2014

Donde esta Pedro? Pedro esta a dormir

Disclaimer: tutti i post dal Centro America verranno farciti di espressioni in pseudo-spagnolo senza alcun apparente motivo

Innanzitutto spero apprezziate il fatto che non ho intitolato “Messico e nuvole” il primo post dalla terra dei Maya, che sarebbe stato imbarazzante un po' quanto piazzare uno status “London Calling” su feisbuc prima di prendere un volo Orio al Serio-Gatwick.

Poi: Sono a Cancun, parliamone.
Perchè sto posto è famoso, qualcuno me lo spiega? Cioè, la parte “bella” è una trappola per yankees obesi, ovvero una fila di casermoni-hotel dai prezzi improponibili che oscurano uno spiaggione senza infamia e senza lode, mentre la città di Cancun vera e propria è un cesso di posto facilmente dimenticabile.
Io ho ovviamente evitato come la peste la Zona Hotelera, per piazzarmi in un ostello in centro, dove l'unica attività ammessa a parte pezzare, pare essere ammazzarsi di cervecitas in compagnia di giovani gringos festaioli. Il mare poi è a tipo 3km, quindi nemmeno che dici “vabbè vado a collassare in spiaggia”, no, nein, niet! Troppo sbatti.
I locals poi sono lo stereotipo del messicano lento e svogliato: l'altro giorno ero al baracchino per comprare un bagnoschiuma sfoderando il peggiore degli spagnoli:

- Hola chica, necesito el jabon por lavarme
(Faccia perplessa della chica)
- Si zia, el jabon, como se dice? (mimo uno che si fa la doccia)
(La chica compriende e cooooooooon caaaaaaaaaaaaaaalma aggira il bancone per mostrarmi dove ha imboscato il bagnoschiuma.
- Soy sesenta y cinco pesos senor (da leggere lentissimamente) 
- Si zia, io te li do sti 65 pesos, però te vedi di darti una svegliata, comprati un caffè, una redbull, fai qualcosa, ma ripigliati che mi sembri uno dei topi dei cartoni animati che fanno la siesta.

Ergo, viste le scarse alternative sono volato senza esitazione fuera da los cojones in direzione ovest, nello Yucatan, per vedere qualche fregnaccia Maya e per tirare su una batteria di scappati di casa con cui smezzare le spese di trasporto, tutt'altro che basse.
E ora via, verso la parte veramente interessante della zingarata messicana: il Chiapas, alla ricerca del Subcomandante Marcos.

1 commento:

Anonimo ha detto...

La battuta su Orio - Gatwick è veramente una chicca, tra le più belle che ho letto qui da te, se non fosse che (e si vede che non sei un frequentatore della tratta - aggiungo io - per fortuna), ryanair da orio non vola su Gatwick ma su Stanstead!
Vangogh