lunedì 12 maggio 2008

Bella Canberra (bella merda!)

Siccome che sabato c'avevamo fondamentalmente una sega da fare, abbiamo improvvisato sta gita nella relativamente vicina capitale dell'Australia, una buona occasione anche per testare sulla lunga distanza il mezzo.

La fama di Canberra non è delle migliori, è nota infatti come una città triste, grigia e noisosa, la cui maggior parte della popolazione è composta da dipendenti del governo federale, profumatamente pagati per stare in un cesso di città costruita a tavolino tra gli anni '20 e '30.
Storia di Canberra in breve.
Dal giorno dell'indipendenza australiana, nel 1901, era sorto il dubbio su quale dovesse essere la capitale tra Sydney e Melbourne, già molto rivali all'epoca. Si decise quindi, per non scontentare nessuno, di costruire una nuova città che sarebbe diventata capitale: il New South Wales donò una piccola parte del suo territorio per creare l'Australian Capital Territory (ACT) e li, sulle colline in mezzo al nulla, venne costruita la nuova città, sulla base dei progetti di un architetto americano, Walter Burley Griffin, che vinse un apposito concorso.
I lavori cominciarono nel 1913 e finirono nel 1927, quando il governo si spostò definitivamente da Melbourne, capitale provvisoria, a Canberra.
Nel 1988 è stato inaugurato un nuovo parlamento costato la modica cifra di 1,1 miliardi di dollari.
Il nome Canberra, nella lingua degli aborigeni locali, significa "Punto d'incontro".
Visto che ce la siamo presi piuttosto comodi per la partenza, arriviamo a Canberra intorno alle 7 di sera, quando già è buio pesto, per cui decidiamo di mangiare della pappa e spararci un paio di birre a uno pseudo irish-pub la cui principale attrattica sono le corse virtuali di cavalli e cani... emozioni a non finire, tant'è che verso le 11 la baracca già stava chiudendo e ci siamo trasferiti a testare la branda del nostro mitico furgoncino Shake 'n' bake.
Il giorno dopo, sveglia presto e via, alla scoperta di sta cagata di città fintissima, al cui centro si trova un laghetto artificiale, il parlamento vecchio e quello nuovo. Fine delle attrattive di Canberra.
Decidiamo quindi di spararci un giro tra le vie tutte uguali e totalmente deserte alla ricerca di un po di vita o di una qualsiasi cagata che giustifichi l'essere arrivati fino a qui, ma la ricerca non da frutti, tant'è che decidiamo di prendere la macchina ed andare all'Australian Museum, dove almeno passiamo qualche ora tra i mitici "reperti" della notoriamente lunghissima storia australiana.
Nemmeno il gigantesco centro commerciale situato nella zona "viva" (si fa per dire) di Canberra, ci trattiene dal riprendere il nostro bolide e tornare alla svelta nella decisamente più bella Sydney.
Il furgoncino nel frattempo ha passato il test: a parte una potenza del motore di circa 2 cavalli, che fa si che sia necessario scalare in quarta, o persino in terza, alla minima salita, e una velocità di punta di 90-100 Km/h, si può dire è abbastanza confortevole e si guida abbastanza bene.
Non si può dire altrettanto dell'iPod che ho appositamente comprato per intrattenerci durante il viaggio, che ha deciso di impiantarsi perchè conteneva troppe canzoni, lasciandoci in balia delle terrificanti stazioni AM che trasmettono solo musica anni '60-'70 per tutti i 600Km del viaggio.

Ora direi che siamo pronti per migrare verso il Queensland.

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