lunedì 29 agosto 2011

Gita a Isengard

Dai gridatemelo tutti insieme al 3: NEEEEEEEEEEEERD!
Si, me lo merito tutto, dato che da questa settimana ho deciso di rendere più produttivi i miei day-off e di smetterla di sprecare le mie poche giornate libere a cazzeggiare su internet mentre la TV propone boiate tipo New Zealand Next Top Model o My Kitchen Rules, approfittando tra l'altro del ritorno del bel tempo e delle temperature decenti.
Mi merito l'appellativo di “Nerd della Settimana” dicevo, perchè la gita organizzata a sto giro è stata all'insegna della caccia alle location del Signore degli Anelli che - come coloro di voi che abitano sul Pianeta Terra sanno - è stato interamente girato qua in Nuova Zelanda.
Qua nei dintorni di Queenstown poi, pare che Peter Jackson e compagni abbiano piantato le tende piuttosto a lungo, visto il quantitativo di iconcine gialle indicanti le location delle varie scene che affollano le cartine stradali, anche se una in particolare mi ha subito attratto: Isengard.
Non mi dilungo su cosa è Isengard all'interno della storia (leggetevelosu internet o guardatevi il film), quanto pittosto su dove è stato ambientato, ovvero ad una ventina di chilometri in direzione-nulla a est del villaggio di Glenorchy (posizionato anch'esso in mezzo al nulla, a circa 50km ad ovest di Queenstown) in una grossa valle in fondo alla quale scorre il Dart River, al limite del Mt.Aspiring National Park e relativi boschi/montagne, insomma un posto abbastanza deserto da attirare le mie bramosie di randagismo.
A questo aggiungiamo che ormai mi sono convinto che per girare la Nuova Zelanda senza spendere un patrimonio bisogna scarpinare e pure parecchio, ed a questo proposito c'è da dire che sono impercettibilmente fuori allenamento, quindi è d'uopo cominciare a darsi da fare per riprendere il passo del camminatore clamorosamente perso da almeno un ventennio.

Isengard come appare in uno dei film della trilogia

Partenza a metà mattinata (tra l'altro battesimo sulla media distanza per il mio nuovo mezzaccio a 4 ruote) sulla strada costiera che corre in direzione nord-est lungo il Wakatipu Lake: inutile dire che lago e montagne circostanti sono di una categoria superiore, difficilmente descrivibile se non tramite foto (che caricherò un giorno, loggiuro!) .
Una volta giunti al paesello di Glenorchy, ultimo centro abitato prima del nulla, si apre una ridotta scelta di stradine secondarie e perlopiù non asfaltate che, passando attraverso innumerevoli pascoli delle onnipresenti pecore, mi hanno portato all'inizio della Tramway Track, un facile sentiero attraverso i boschi che forma un loop attorno al Sylvan Lake, specchio d'acqua incastonato nelle Alpi Neozelandesi, raggiungibile solo a piedi.
Due pensieri hanno attanagliato la mia mente lungo il cammino:

1) Perchè il sentiero che sto percorrendo si chiama Tramway Track? Risposta parzialmente trovata accanto ad un albero dopo qualche decina di minuti di cammino, ai cui piedi, chissà poi perchè, si trovano due coppie di ruote di – suppongo – un tram...
Come queste siano arrivate fino li rimane un mistero.
2) Ma quanto sono i miei idoli i pazzi fottuti che nella prima metà dell'ottocento sono partiti dall'Europa per esplorare sto posto dimenticato dal signore? Mi riferisco a gente tipo William Gilbert Rees, il fondatore di Queenstown, un folle partito dal vecchio continente per esplorare quasi 200 anni fa un'isola completamente disabitata (nemmeno i Maori l'abitavano all'epoca!) e piuttosto inospitale dall'altra parte del mondo, a piedi, alla cieca, con l'attrezzatura degli anni '60 dell'ottocento, che qui trova l'oro, fonda una città e a cui Wikipedia inglese non dedica nemmeno una mezza paginetta, mentre dedica un poema epico ad esseri dalla dubbia utilità quali Justin Bieber.

C'è da dire che ben poco è cambiato in questo angolo di Nuova Zelanda dai tempi di Rees, e se non fosse per le ruote del tram e per le freccette di plastica arancione che indicano il sentiero da seguire, avrei potuto giurare di non essere nel XXI secolo.
Alla fine del cammino una di quelle cose pazzesche se ci pensi: ero li che mi apprestavo a percorrere gli ultimi metri nel bosco prima di raggiungere la macchina e tornare a casina, canticchiandomi in testa una canzoncina probabilmente imparata ai tempi dell'asilo, La pecora è nel bosco (si lo so, è imbarazzante), quando all'improvviso cosa vedo? Una pecora che si è persa nel bosco! Roba de matt!
Ah, e Isengard alla fine l'ho trovata? Beh non so, mentre attraversavo il ponte sul Dart River per tornare verso Glenorchy ho voltato lo sguardo verso sinistra e m'è venuta la folgorazione: eccola la location!
Complice il non proprio frenetico traffico della zona ho inchiodato nel bel mezzo del ponte a senso unico alternato e ho scattato una foto.
Giudicate voi comparandola con l'immagine sopra: le montagne sono molto simili, ma non combaciano perfettamente... forse sono state prese da un'altra angolazione, chissà ma alla fine sapete cosa vi dico? Chissenefrega!
Montagne attorno al Dart River


2 commenti:

Mauro ha detto...

potevi cantare "una donna nuda è nel bosco"... ma i gusti son gusti , direbbero gli sconvolts cagliari

valto ha detto...

NEEEEEEEEEEEEEEEEEEEERD!