Ferragosto innevato, ferragosto fortunato
Ai gennaio al caldo ci stavo quasi facendo l'abitudine ormai, ma il ferragosto innevato devo dire che mi mancava.
Certo che anche io ho scelto proprio l'anno giusto per passare l'inverno in Nuova Zelanda: la tempesta polare che ha investito il paese nelle ultime ore è stato definito un "once-in-a-lifetime event" dai giornali, il cui nuovo divertimento è ufficialmente intervistare vecchiette di Auckland o Wellington che giurano sulla propria dentiera che mai e poi mai avevano visto la neve nelle rispettive città.
Effettivamente pare che le precedenti ondate di neve - l'ultima nel 1995 - avessero solo sfiorato l'Isola del Nord, con una spruzzatina di neve solo sulle colline attorno a Wellington, mentre a sto giro l'intera capitale è imbiancata e addirittura la neve ha toccato i sobborghi meridionali di Auckland, una città il cui clima è mitigato da ben due oceani, tutto ciò mentre sull'Isola del Sud è allarme neve praticamente dappertutto, tutti i passi montani sono chiusi, nevica ovunque e soprattutto qua a Queenstown, dove fiocca da due giorni e andrà avanti per almeno altri due. L'aeroporto non è stato aperto neanche per scherzo e quindi oggi mi tocca un inaspettato day off dedicato al cazzeggio sfrenato.
Nel frattempo i neozelandesi sono nel panico più totale: (la loro scarsa preparazione nell'affrontare le precipitazioni nevose l'avevamo già analizzata in precedenza) si parla di tagli della corrente, interventi della protezione civile, di sciagure e malattie imminenti, mentre noi europei ci facciamo delle grasse risate, pensando che in realtà non sta succedendo niente di più di quello che succede ogni inverno anche nella pianeggiante Milano.
In tutto ciò ribadisco per l'ennesima volta: quando cazzo arriva l'estate?
Appena riesco metto pure delle foto random scattate stamattina.
Certo che anche io ho scelto proprio l'anno giusto per passare l'inverno in Nuova Zelanda: la tempesta polare che ha investito il paese nelle ultime ore è stato definito un "once-in-a-lifetime event" dai giornali, il cui nuovo divertimento è ufficialmente intervistare vecchiette di Auckland o Wellington che giurano sulla propria dentiera che mai e poi mai avevano visto la neve nelle rispettive città.
Effettivamente pare che le precedenti ondate di neve - l'ultima nel 1995 - avessero solo sfiorato l'Isola del Nord, con una spruzzatina di neve solo sulle colline attorno a Wellington, mentre a sto giro l'intera capitale è imbiancata e addirittura la neve ha toccato i sobborghi meridionali di Auckland, una città il cui clima è mitigato da ben due oceani, tutto ciò mentre sull'Isola del Sud è allarme neve praticamente dappertutto, tutti i passi montani sono chiusi, nevica ovunque e soprattutto qua a Queenstown, dove fiocca da due giorni e andrà avanti per almeno altri due. L'aeroporto non è stato aperto neanche per scherzo e quindi oggi mi tocca un inaspettato day off dedicato al cazzeggio sfrenato.
Nel frattempo i neozelandesi sono nel panico più totale: (la loro scarsa preparazione nell'affrontare le precipitazioni nevose l'avevamo già analizzata in precedenza) si parla di tagli della corrente, interventi della protezione civile, di sciagure e malattie imminenti, mentre noi europei ci facciamo delle grasse risate, pensando che in realtà non sta succedendo niente di più di quello che succede ogni inverno anche nella pianeggiante Milano.
In tutto ciò ribadisco per l'ennesima volta: quando cazzo arriva l'estate?
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