Prossima tappa: Uzbekistan
Storia in breve: In origine il territorio dell'attuale Uzbekistan era abitato da popolazioni che contrariamente ai loro vicini erano piщ sedentari che nomadi e che furono nel tempo conquistati da Persiani, Arabi (che diffusero l'Islam) e Turchi, finchи finalmente si impose una popolazione di origine mongola che prese il nome dal loro Khan piщ importante, Ozbeg.
L'arrivo dei poco amichevoli Zar nel XVIII secolo diede inizio alla colonizzazione russa di questi luoghi che culminт con la creazione della Repubblica Socialista Sovietica Uzbeka, i cui confini, puramente artificiosi disegnati da Stalin, sono resistiti fino alla caduta dell'Impero Sovietico e costituiscono l'attuale linea di frontiera della Repubblica dell'Uzbekistan.
Cose da vedere: Dopo aver dato un'occhiata alla certo non entusiasmante capitale Tashkent ed aver sbrigato le ultime formalitа consolari con iraniani e turkmeni, si parte in direzione ovest per vedere le tre cittа piщ belle dell'Asia Centrale, ovvero Samarcanda, Bukhara e Khiva. Puntatina anche nell'ex cittа portuale di Moynaq nella regione del Karakalpastan, per dare un'occhiata agli effetti del disastro del Lago d'Aral (di cui parlerт a tempo debito). Dopodichи si ritorna a Tashkent, si recupera il passaporto all'ambasciata del Turkmenistan e si passa il confine verso quest'ultimo.
Aspettative: Io l'ho sempre detto che l'Uzbekistan и un posto della madonna, ma in genere nessuno mi ha mai creduto. In effetti l'unico punto fermo del mio intero viaggio da Hong Kong all'Europa era la visita a questo paese. Avrei potuto saltare qualsiasi altra destinazione, ma non l'Uzbekistan. Inutile dire che mi aspetto grandi cose.
Pazzesco se ci pensi: State attenti a quanta valuta straniera cambiate in Uzbekistan perchи rischiate di ritrovarvi in mano un quantitativo di banconote inimmaginabile: il taglio piщ grande della moneta locale – il Som Uzbeko – vale infatti al momento appena 30 centesimi di euro!
L'arrivo dei poco amichevoli Zar nel XVIII secolo diede inizio alla colonizzazione russa di questi luoghi che culminт con la creazione della Repubblica Socialista Sovietica Uzbeka, i cui confini, puramente artificiosi disegnati da Stalin, sono resistiti fino alla caduta dell'Impero Sovietico e costituiscono l'attuale linea di frontiera della Repubblica dell'Uzbekistan.
Cose da vedere: Dopo aver dato un'occhiata alla certo non entusiasmante capitale Tashkent ed aver sbrigato le ultime formalitа consolari con iraniani e turkmeni, si parte in direzione ovest per vedere le tre cittа piщ belle dell'Asia Centrale, ovvero Samarcanda, Bukhara e Khiva. Puntatina anche nell'ex cittа portuale di Moynaq nella regione del Karakalpastan, per dare un'occhiata agli effetti del disastro del Lago d'Aral (di cui parlerт a tempo debito). Dopodichи si ritorna a Tashkent, si recupera il passaporto all'ambasciata del Turkmenistan e si passa il confine verso quest'ultimo.
Aspettative: Io l'ho sempre detto che l'Uzbekistan и un posto della madonna, ma in genere nessuno mi ha mai creduto. In effetti l'unico punto fermo del mio intero viaggio da Hong Kong all'Europa era la visita a questo paese. Avrei potuto saltare qualsiasi altra destinazione, ma non l'Uzbekistan. Inutile dire che mi aspetto grandi cose.
Pazzesco se ci pensi: State attenti a quanta valuta straniera cambiate in Uzbekistan perchи rischiate di ritrovarvi in mano un quantitativo di banconote inimmaginabile: il taglio piщ grande della moneta locale – il Som Uzbeko – vale infatti al momento appena 30 centesimi di euro!
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