Sono Pazzi Questi Turkmeni - Terza parte (Fuga nel deserto)
Derweze, Turkmenistan (Km 23825). In serata decido che ne ho abbastanza di Ashgabat e di sta manica di imparanoiati e opto per una rapida migrazione verso nord attaverso il deserto del Karakum (quello dell'incidente ad Ambrogio Fogar) per vedere il Cratere di Derweze, una enorme buca da cui fuoriesce gas naturale che va a fuoco ininterrottamente da 50 anni.
La storia in breve è questa: i sovietici erano alla ricerca di un giacimento di gas qui nel deserto turkmeno, quando ad un certo punto durante gli scavi e le trivellazioni andٍ tutto a fuoco (ci sono varie versioni sulle cause). Gli esperti pensarono che tutto si sarebbe risolto in qualche giorno, mentre è inutile dire che si sbagliavano di grosso.
E' un po' di tempo che il governo turkmeno sta pensando di chiudere il cratere spegnendo definitivamente le fiamme, senza contare che prima o poi la riserva di gas si esaurirà spontaneamente, per cui non c'è tempo da perdere, vedere il Cratere di Derweze è un “ora o mai più”, quindi dopo una trattativa lunga e serrata, io e l'australiana logorroica conosciuta in Uzbekistan e ribeccata qui, riusciamo a strappare un prezzo vagamente decente da un tassinaro che per 30 dollari a cranio offre un return trip lungo i 300km che separano Ashgabat da Derweze (curiosità: il villaggio di Derweze fu demolito qualche anno fa per ordine di Niyazov che lo riteneva “brutto”).
Il cratere dall'alto (da internet) |
Ad Ashgabat non esiste un alloggio per meno di 50 dollari a notte, per cui il viaggio overnight nel deserto ci fa risparmiare anche un bel po' di dindini, quindi si parte, raggiungendo la destinazione intorno a mezzanotte e qui le opzioni sono due: farsi a piedi gli 8km che separano la strada dal cratere, in mezzo al deserto, di notte, con gli scorpioni, seguendo il bagliore delle fiamme in lontananza per l'andata e cercando di ritornare sempre a piedi in qualche modo il mattino dopo rischiando di perdersi e morire come dei cani sotto il sole assassino OPPURE dare 10 dollari a dei tizi che vivono in una delle baracche lungo la strada per farsi dare un passaggio in moto.
Non vi dico neanche quale delle due alternative è stata quella vincente, vi dico solo che qualche decina di minuti dopo ero di fronte ad una enorme buca da cui fuoriescono lingue di fuoco e a cui nessuna fotografia puٍ rendere giustizia.
La mattina successiva all'alba, al ritorno nella capitale, sono pronto per andare dritto verso il confine iraniano.
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