Non so a voi, ma a me il Ramadan mette appetito...
Ormai ne ho la certezza: il tempismo non è e non è mai stato il mio forte. L'ultima conferma viene da questa zingarata iraniana effettuata nel non proprio idilliaco periodo tra luglio e agosto, non solo per il caldo, ma soprattutto per il Ramadan - il mese sacro dei musulmani – che in un posto che si definisce “Repubblica Islamica” si suppone sia rispettato piuttosto rigorosamente.
La cosa all'inizio mi aveva fatto prendere piuttosto male in quanto - nel caso non lo sappiate – durante il Ramadan è proibito bere, mangiare, fumare e fornicare come conigli dall'alba al tramonto e, sebbene i due ultimi punti non costituiscano un problema, i primi due possono generare grattacapi, soprattutto per uno come me che non è famoso per le riserve di ciccia e che necessita un nutrimento costante manco fossi un neonato.
Fortunatamente, come recita un vecchio adagio, ad ogni problema corrisponde una soluzione, ecco quindi come sopravvivere al Ramadan in uno dei paesi più influenzati dall'islamismo sulla faccia della terra.
Cominciamo subito col dire una cosa: almeno la metà della popolazione se ne batte altamente le balle del digiuno e l'unica noia che un'occidentale potrebbe avere nel caso fosse sgamato a divorare piatti di Polow con Khoresht prima delle 20.30 è un timido cazziatone da parte di qualche nonno vecchio stile, che potrete amabilmente mandare a cagare facendogli notare che il Ramadan è per i musulmani e che voi non lo siete e nemmeno volete diventarlo.
Tuttavia va considerata una basilare regola di rispetto, ovvero che mangiare in faccia a qualcuno che sta digiunando non è propriamente carino, ed ecco così che nascono i ristoranti anti-sgamo: se in Iran, durante il Ramadan, vedete un ristorante con i vetri ricoperti da fogli di giornale, non vuol dire che stanno ridipingendo i muri, ma che vogliono solo nascondere il fatto che all'interno vi si cela una mandria di famelici divoratori di qualsivoglia pietanza.
Un'altra opzione consiste nell'esplorare i vicoli più imboscati alla ricerca di un venditore di fregnacce clandestine, come quello che abbiamo trovato vicino al bazaar di Shiraz, un nonno oppiomane dallo sguardo circospetto, manco stesse smazzando dosi di eroina davanti ad una scuola elementare.
"Nooonno, sai il culo che ti fa la madama se ti sgama a spacciare i panini con le polpettine di ceci in pieno giorno durante il Ramadan?"
Ed in effetti il nonno rischia seriamente un paio di dozzine di scudisciate, o più probabilmente una fornitura massiccia e gratuita di panini con le polpettine di ceci a tutta la caserma degli sbirri.
In ogni caso niente paura, i vostri stomaci affamati non soffriranno il Ramadan, alla facciazza dell'Ayatollah Khomeini, dei Mullah e della Repubblica Islamica.
La cosa all'inizio mi aveva fatto prendere piuttosto male in quanto - nel caso non lo sappiate – durante il Ramadan è proibito bere, mangiare, fumare e fornicare come conigli dall'alba al tramonto e, sebbene i due ultimi punti non costituiscano un problema, i primi due possono generare grattacapi, soprattutto per uno come me che non è famoso per le riserve di ciccia e che necessita un nutrimento costante manco fossi un neonato.
Fortunatamente, come recita un vecchio adagio, ad ogni problema corrisponde una soluzione, ecco quindi come sopravvivere al Ramadan in uno dei paesi più influenzati dall'islamismo sulla faccia della terra.
Cominciamo subito col dire una cosa: almeno la metà della popolazione se ne batte altamente le balle del digiuno e l'unica noia che un'occidentale potrebbe avere nel caso fosse sgamato a divorare piatti di Polow con Khoresht prima delle 20.30 è un timido cazziatone da parte di qualche nonno vecchio stile, che potrete amabilmente mandare a cagare facendogli notare che il Ramadan è per i musulmani e che voi non lo siete e nemmeno volete diventarlo.
Tuttavia va considerata una basilare regola di rispetto, ovvero che mangiare in faccia a qualcuno che sta digiunando non è propriamente carino, ed ecco così che nascono i ristoranti anti-sgamo: se in Iran, durante il Ramadan, vedete un ristorante con i vetri ricoperti da fogli di giornale, non vuol dire che stanno ridipingendo i muri, ma che vogliono solo nascondere il fatto che all'interno vi si cela una mandria di famelici divoratori di qualsivoglia pietanza.
Un'altra opzione consiste nell'esplorare i vicoli più imboscati alla ricerca di un venditore di fregnacce clandestine, come quello che abbiamo trovato vicino al bazaar di Shiraz, un nonno oppiomane dallo sguardo circospetto, manco stesse smazzando dosi di eroina davanti ad una scuola elementare.
"Nooonno, sai il culo che ti fa la madama se ti sgama a spacciare i panini con le polpettine di ceci in pieno giorno durante il Ramadan?"
Ed in effetti il nonno rischia seriamente un paio di dozzine di scudisciate, o più probabilmente una fornitura massiccia e gratuita di panini con le polpettine di ceci a tutta la caserma degli sbirri.
In ogni caso niente paura, i vostri stomaci affamati non soffriranno il Ramadan, alla facciazza dell'Ayatollah Khomeini, dei Mullah e della Repubblica Islamica.
Dai belo questo mio vicolo no tuo vicolo, ja tanto che tu viene qui rompere me cojone... tu da me 20, io da te polpetina, se tu da me 25 io fasho te ajunta di pomodore ah? |
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